martedì 11 giugno 2013

Guida Alla Coltivazione dei Peperoncini

Semina e germinazione dei peperoncini


Il periodo migliore per piantare i peperoncini è all'inizio dell'anno, tra gennaio e aprile: il periodo esatto dipende dalla specie che si vuole coltivare, dalla regione in cui i peperoncini vivranno e di conseguenza dal clima. Ad esempio la specie capsicum chinense ha tempi di fruttificazione e maturazione piuttosto lunghi ed è bene piantare per tempo questo tipo di semi per impedire che il freddo autunnale stronchi le piante prima che completino anche solo un ciclo di maturazione. Per contro nelle regioni calde (centro-sud e isole) le piante chinense sopravvivono anche fino a ottobre e novembre e possono essere piantate anche a marzo senza particolari accorgimenti. Altro caso è quello dei capsicum annuum, che ha tempi di fruttificazione molto inferiori e i cui semi possono essere piantati in primavera praticamente in tutta Italia (tarda primavera per evitare le pericolosissime gelate notturne).
Coltivazione peperoncino - I vasettiIl seme del peperoncino può essere piantato in vasetti di terra poco umida, ricoperti in superficie da mezzo centimetro di torba. Il seme non deve essere piantato a più di 1 cm di distanza dalla superficie della terra.
Per aumentare la percentuale di successo e per poter osservare il momento della germinazione è possibile "piantare" i semi su della carta assorbente umida,:non appena spunta la radichetta i semi vengono trasferiti in terra secondo le stesse modalità.
E' ovviamente molto importante che la terra utilizzata sia priva di germi e non esausta. E' consigliabile l'utilizzo di una piccola quantità di vermiculite da distribuire sopra il terriccio, in modo da isolare e impedire l'evaporazione dell'acqua, creando quindi un clima favorevole alla germinazione dei semi.
Per quanto riguarda i vasi possono essere utilizzati sia quelli dalle dimensioni ridotte (poco più grandi di un bicchierino di caffè) con un unico seme  sia vasetti dal diametro di 8-10 cm per 3-4 semi, assicurandosi di posizionare i semi a distanze non troppo vicine tra loro.
In entrambi i casi le piantine andranno trapiantate a dimora non appena avranno raggiunto un'altezza massima di 8-10 cm.Terreno umido
Una terza possibilità è quella di mettere i semi in un vaso più grande per evitare il trapianto, tuttavia si tratta di una soluzione non consigliata perché nel caso della semina di numerosi semi è richiesto molto spazio e soprattutto nel caso della mancata germinazione il vaso rimarrà vuoto.

In soccorso alla semina durante le stagioni fredde esistono numerosi metodi artificiali per accelerare la germinazione: germ-boxtappetini riscaldantimini serre, tecniche di coltura particolari o semplici accorgimenti, come ad esempio tenere i vasetti in un luogo caldo magari dentro casa, vicini ad un termosifone.
Non appena emergeranno i cotiledoni, la pianta avrà bisogno di luce oltre che di acqua e calore per crescere. Finchè la pianta non sarà forte sarà di fondamentale importanza evitare sia forti esposizioni prolungate al cocente sole estivo sia gelate notturne, in questi casi la pianta potrebbe morire nel giro di una sola giornata. Quindi, se la pianta vive fin da subito all'aperto è importante proteggerla in una miniserra o comunque in un ambiente protetto, dalle temperature controllate.
La semina dei peperonciniTemperature ideali
La temperatura ideale per una germinazione veloce è di 28°C - 30°C  mantenuta costante per tutto il giorno. A queste temperature il peperoncino impiegherà circa 1 settimana a germogliare. Per valori più bassi il peperoncino germoglierà ugualmente, ad esempio un habanero impiega circa 3-4 settimane per temperature di 18-20°. Sotto i 10-15 gradi di temperatura media o in presenza di forti sbalzi di temperatura si rischia che il seme marcisca e muoia.

Il trapianto a dimora

Il trapianto a dimora è una fase delicata che la pianta vive come un forte stress e bisogna fare molta attenzione per evitare che la pianta soffra troppo e muoia.
Con l'avvicinarsi della primavera e delle temperature più miti (sopra i 5-10°), è possibile spostare le piante all'esterno per tutta la durata del giorno, per abituarle gradualmente. Per temperature minime inferiori ai 5 gradi centigradi è sconsigliabile lasciare le piante all'aperto di notte.
Il trapianto a dimora deve avvenire se la pianta presenta segni di sofferenza (ad esempio dopo una rapida crescita iniziale smette di crescere senza un abbassamento delle temperature o altri fattori esterni) e/o quando le sue dimensioni iniziano a crescere significativamente (foglie dalla lunghezza di almeno 2cm, altezza pari o superiore a 8-10 cm, irrobustimento generale).
Il trapianto di per sè è un'operazione molto delicata e va preparato bagnando alcuni minuti prima dello spostamento vero e proprio la terra del vasetto di origine in modo che le piantine  possano essere prelevare più facilmente con il loro pane di terra. E' di fondamentale importanza evitare di danneggiare le radici.
Durante la messa a dimora bisogna mettere la piantina nel foro  precedentemente ottenuto nel nuovo vaso (o icomunque nel terreno); successivamente occorre assestare bene la terra intorno alla piantina e bagnare un po' tutto attorno.
Il caso ideale sarebbe quello dell'utilizzo di una terra ricca di sostanze nutritive, possibilmente arricchita da compost.
Successivamente a un periodo di calma dovuta allo stress subito dalla pianta, quest'ultima dovrebbe riniziare a crescere in modo più rigoglioso se  si troverà in  buone condizioni di luce, temperatura e acqua.

Fonte:http://mondopiccante.net/coltivazione-peperoncino

lunedì 10 giugno 2013

Effetti Scala di Scoville


Ecco la scala di Scoville con la maggior parte delle specie di peperoncino esistenti. Riuscirà qualche altra varietà a spodestare il Trinidad Scorpion Butch Taylor con le sue 2.000.000 di SHU?

Qui sotto inserisco anche un'immagine che indica gli effetti del peperoncino, al salire sulla Scala di Scoville

La Scala di Scoville

La Scala di Scoville (o più brevemente Scala Scoville) è una scala di misura della piccantezza di un peperoncino. Questi frutti del genere Capsicumcontengono alcune sostanze, dette capsaicinoidi, di cui la più abbondante è la capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo VR1 (recettori per i vanilloidi 1) situati anche sulla lingua e ciò provoca la sensazione di "bruciore".
Il numero di unità di Scoville che indica l'appartenenza alla scala (SHU) (Scoville Heat Units) indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta. Molte salse piccanti in uso sia in America del Nord che del Sud indicano la loro piccantezza in unità di Scoville.
La scala di Scoville prende il nome dal suo ideatore, Wilbur Scoville che sviluppò il SOT (Scoville Organoleptic Test) nel 1912. Questo test originariamente prevedeva che una soluzione dell'estratto del peperoncino venisse diluita in acqua e zucchero finché il "bruciore" non fosse più percettibile ad un insieme di assaggiatori (generalmente 5); il grado di diluizione, posto pari a 16.000.000 per la capsaicina pura, dava il valore di piccantezza in unità di Scoville. Il valore 16.000.000 per la capsaicina fu posto arbitrariamente da Scoville.

\frac {300.000}{16.000.000} \times 100 = 1,875%
Quindi un peperone dolce, che non contiene capsaicina, ha un valore zero sulla scala Scoville, a significare che l'estratto di peperone non è piccante anche se non diluito. Al contrario uno dei peperoncini più piccanti, l'Habanero, fa misurare un valore superiore a 300.000 sulla scala Scoville: posto 16.000.000 la capsaicina pura, significa che l'estratto di Habanero ha un contenuto di capsaicina equivalente di
in peso. Il record, registrato nel Guinness dei Primati nel marzo 2010, appartiene all'Infinity Chili ed è di 1.067.286 SHU. Precedentemente era del Naga Jolokia con 1.041.427 SHU, ossia il 6,5% in peso. Come sempre, va ricordato che essendo prodotti naturali e non industriali, non tutti i peperoncini hanno lo stesso valore: è semplicemente il massimo valore registrato e ufficialmente riconosciuto.
Sedici unità di Scoville sono equivalenti a una parte di capsaicina per milione.
Il SOT ha un grande limite: dipende dalla soggettività umana.
Successivamente sono stati sviluppati altri tipi di test, molto più sofisticati, come il test HPLC (High performance liquid chromatography, noto anche come "Metodo Gillette") che misura direttamente la quantità di capsaicinoidi invece che affidarsi alla sensibilità dell'uomo.
La capsaicina pura è una sostanza tossica, e se assunta direttamente provoca la morte per arresto respiratorio, tuttavia la quantità necessaria per ingestione a causare la morte di una persona di settanta chilogrammi è di tredici grammi, equivalente ad un paio di cucchiai.
I valori sulla scala Scoville possono variare sensibilmente per almeno tre ragioni:
  • Variano all'interno della stessa specie, anche di un fattore 10 o più, a seconda della semenza, del clima e del suolo.
  • Le vere "Unità di Scoville" erano il risultato di un test organolettico, che dipende dalla sensibilità umana e varia anche di ± 50%.
  • Il test HPLC non misura direttamente le unità di Scoville, ma le "unità di piccantezza ASTA". Queste sono poi convertite in unità Scoville, ma dato che la piccantezza assoluta dei capsaicinoidi ha un errore di circa il 20%, anche la conversione ne risente. L'HPLC stesso ha un errore di circa il 12%.

    Fonte: Wikipedia